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domenica 14 agosto 2011
sabato 25 dicembre 2010
venerdì 27 agosto 2010
27 Agosto 2010
E' di oggi una notizia proveniente dalla Russia riguardo ad un viaggio di 2mila Km che Putin si appresterebbe a fare a bordo di una Lada da una localita' non precisata fino a Chita' al fine di "provare di persona un nuovo tronco stradale appena concluso".
Credo che sia una notizia vera solo parzialmente nel senso che di sicuro la strada sul confine cinese sara' oggi terminata per vari tratti ma di certo non per 2mila Km consecutivi.
Credo che sia una notizia vera solo parzialmente nel senso che di sicuro la strada sul confine cinese sara' oggi terminata per vari tratti ma di certo non per 2mila Km consecutivi.
giovedì 30 ottobre 2008
Pronto il video
Tre ore di video pronte dopo un lungo lavoro (di Steven) di sgrossatura. Dalla caserma fino a Vladivostok (c'e' anche un po' di Mosca), l'idea e' di presentarlo tra qualche tempo magari in una occasione speciale.
giovedì 18 settembre 2008
Giorgio Bettinelli
Su questo blog c'e' un link "il rispetto per Giorgio Bettinelli" e andandoci si puo' leggere una paginetta veloce sul " ragazzo che viaggia in Vespa". L'immagine che ho io e' quella della fatica che deve (o devono) aver fatto per portarselo in cielo con tutta la Vespa attaccata.
Il grande Motoclub che c'e' la in alto da oggi ha un valoroso ed autorevole nuovo iscritto.
Il grande Motoclub che c'e' la in alto da oggi ha un valoroso ed autorevole nuovo iscritto.
giovedì 11 settembre 2008
Le foto
Sono una sessantina, in fondo, di seguito ai post.
Abbiamo scelto delle fotografie che dessero l'idea della geografia percorsa piu' che della vita che e' trascorsa durante il viaggio.
La preparazione, la partenza, le tappe europee, la Russia europea con gli Urali e la Volga, la Siberia : il bassopiano e l'altopiano siberiano, il Baykal e la volata finale... Irkutz, Ulan Ude, il confine mongolo, Chità, la pista sul confine cinese con Mogocia e Taldan, Blagoveschenk e l'arrivo a Vladivostok sul mare del Giappone.
Abbiamo scelto delle fotografie che dessero l'idea della geografia percorsa piu' che della vita che e' trascorsa durante il viaggio.
La preparazione, la partenza, le tappe europee, la Russia europea con gli Urali e la Volga, la Siberia : il bassopiano e l'altopiano siberiano, il Baykal e la volata finale... Irkutz, Ulan Ude, il confine mongolo, Chità, la pista sul confine cinese con Mogocia e Taldan, Blagoveschenk e l'arrivo a Vladivostok sul mare del Giappone.
martedì 26 agosto 2008
2 mesi dopo
L'indomani, sul confine tra Ungheria e Ukraina, ho definito "strada mossa della notte" il valico dei monti Carpazi....
Le frasi "tentativo di raggiungere la costa russa sul mar del Giappone" e "il viaggio che ognuno di voi potrebbe fare"non sono in contraddizione, la prima e' sinonimo di rispetto per una terra che e' nell'immaginario collettivo e per un viaggio pieno di incognite di ogni genere. La seconda e' un fatto di umilta' di fronte ai tanti che hanno solcato le strade di Russia con alle spalle risorse consistenti sotto ogni profilo e che si sono autocelebrati su blog dove chiedono soldi o su libri dove mettono in primo piano facce incipriate. Gente che ha messo la Moto sui treni.
Ho definito Vladivostok come un "posto dove una biblioteca e qualche museo non possono far pensare ad un centro culturale di rilievo".. mentre ha una delle piu' antiche Universita' Russe.
Le frasi "tentativo di raggiungere la costa russa sul mar del Giappone" e "il viaggio che ognuno di voi potrebbe fare"non sono in contraddizione, la prima e' sinonimo di rispetto per una terra che e' nell'immaginario collettivo e per un viaggio pieno di incognite di ogni genere. La seconda e' un fatto di umilta' di fronte ai tanti che hanno solcato le strade di Russia con alle spalle risorse consistenti sotto ogni profilo e che si sono autocelebrati su blog dove chiedono soldi o su libri dove mettono in primo piano facce incipriate. Gente che ha messo la Moto sui treni.
Ho definito Vladivostok come un "posto dove una biblioteca e qualche museo non possono far pensare ad un centro culturale di rilievo".. mentre ha una delle piu' antiche Universita' Russe.
venerdì 25 luglio 2008
Nuove partenze dall'Italia
Tramite il Blog abbiamo notizia di due nuove partenze per Vladivostok, Cristian in partenza da Reggio Emilia il 30 Luglio a bordo di Honda Transalp 650 e un altro italiano in partenza da Bologna il 4 Agosto
su Honda Africa Twin 750. Li abbiamo messi in contatto tra loro e l'augurio e' che possano trovarsi sulla strada e raggiungere Vladivostok .
19 Settembre 2008
Cristian e' dovuto rientrare poco dopo Ekatterinburg per noie elettriche del suo Transalp.
L' Africa Twin e' invece arrivata e, dopo aver traghettato in sud Corea , e' stata spedita in Italia.
I costi di queste due ultime operazioni hanno superato il valore commerciale della Moto .
su Honda Africa Twin 750. Li abbiamo messi in contatto tra loro e l'augurio e' che possano trovarsi sulla strada e raggiungere Vladivostok .
19 Settembre 2008
Cristian e' dovuto rientrare poco dopo Ekatterinburg per noie elettriche del suo Transalp.
L' Africa Twin e' invece arrivata e, dopo aver traghettato in sud Corea , e' stata spedita in Italia.
I costi di queste due ultime operazioni hanno superato il valore commerciale della Moto .
sabato 21 giugno 2008
Le foto
Tra le quasi 1400 fotografie scattate durante il viaggio stiamo scegliendone alcune da pubblicare a chiosa del blog
venerdì 6 giugno 2008
I numeri di un viaggio
La distanza percorsa per raggiungere Vladivostok da Milano e' stata di 12.838 Km rispetto ad una distanza teorica di 12.299 Km. Lo scarto di + 539 Km riteniamo sia dato in gran parte da un utilizzo ausiliario delle Moto e da errori di percorso percio' pensiamo che la distanza reale sia di 12.500 Km.
Il viaggio e' durato 35 giorni.
I giorni di guida sono stati 25
I giorni di riposo sono stati 10
I km di pista percorsi sono stati :
Kansk - Tulun ~ 250
Chita' - Blagoveschenk 1090
Blagoveschenk - Vladivostok ~ 200
La media dei Km percorsi sul viaggio e' di 367 Km/giorno
La media dei Km percorsi sui giorni di guida e' di 513 Km/giorno
Il giorno di guida minore e' stato di 180 Km
Il giorno di guida maggiore e' stato di 690 Km
Max giorni di guida consecutivi 7
Max giorni di fermo consecutivi 3
I litri di benzina utilizzati sono stati 760 per ogni Moto
I litri totali di olio utilizzati sono stati 18
Ricambi utilizzati :1 lampadina stop e freno post, 2 falsemaglia catena, 1 catena, 1 cavo di ritorno acceleratore, 1 raggio ruota post, 1 pastiglia freno post, 2 treni pneumatici, 2 filtri aria.
Ore di volo necessarie per rientrare a Milano da Vladivostok : 11
I fusi orari durante il viaggio hanno raggiunto uno scarto con Milano di + 9 ore
Il viaggio e' durato 35 giorni.
I giorni di guida sono stati 25
I giorni di riposo sono stati 10
I km di pista percorsi sono stati :
Kansk - Tulun ~ 250
Chita' - Blagoveschenk 1090
Blagoveschenk - Vladivostok ~ 200
La media dei Km percorsi sul viaggio e' di 367 Km/giorno
La media dei Km percorsi sui giorni di guida e' di 513 Km/giorno
Il giorno di guida minore e' stato di 180 Km
Il giorno di guida maggiore e' stato di 690 Km
Max giorni di guida consecutivi 7
Max giorni di fermo consecutivi 3
I litri di benzina utilizzati sono stati 760 per ogni Moto
I litri totali di olio utilizzati sono stati 18
Ricambi utilizzati :1 lampadina stop e freno post, 2 falsemaglia catena, 1 catena, 1 cavo di ritorno acceleratore, 1 raggio ruota post, 1 pastiglia freno post, 2 treni pneumatici, 2 filtri aria.
Ore di volo necessarie per rientrare a Milano da Vladivostok : 11
I fusi orari durante il viaggio hanno raggiunto uno scarto con Milano di + 9 ore
Vladivostok
Vladivostok e' la frontiera, il far east. Chiusa fino al 1992 ancora oggi non e' ripartita nonostante la sua posizione geografica sia crocevia di commercio e di scambi perfetto tra Russia Corea Cina e Giappone. E' un problema politico amministrativo dell'intera regione e credo che a pensar male si centri l'argomento.
L'economia della citta' e' retta dal mare, dalla pesca che da la maggior parte dei posti di lavoro .
C'e' l'enorme porto ancora in parte fagocitato dalla marina militare russa, un lungomare, un belvedere la Ulitsa Svetlanskaya piena di negozi e la grande piazza che celebra la vittoria dei bolscevichi nel 1922 (qui' resistettero fino al 1922..) tra la via il porto e la ferrovia . Non credo che un teatro una bibblioteca e qualche museo siano sufficienti per definirla un centro culturale.
Pero' a Vladivostok c'e' Mauro..
La pizzeria di Mauro, romano e romanista, non poteva che essere dietro lo stadio e vicina al mare mentre il ristorante nuovo e' collocato piu' all'interno lasciando la gelateria e il Cafe' nelle vie piu' frequentate.
E' un attimo conoscersi e per lui e' un attimo adottarci.
Una vita da avventuriero ed una eta' indefinibile nel '75 mollo' Roma per Mosca e da 6 anni segue i suoi businnes a Vladivostok. Cosa successe a Mosca nel 2002 resta impalpabile tra le righe..
Con Marcello e Fabio, italiani di adozione, forma l'allegra Little Italy di Vladivostok. Solo a tratti esce un velo di malinconia.
Quando entriamo nella elegante pizzeria ci sediamo per caso vicini di tavolo e per un quarto d'ora ci misura tenendo le distanze.. poi capisce chi ha di fronte.
Diventiamo suoi ospiti.
Parliamo del viaggio poi la serata prosegue e finisce cantando a squarciagola Vasco nel live di Milano nel 2003 e Steven in cucina a fa' duspaghi aglieoglio. Qui' siamo piu' italiani che in Italia o forse e' proprio perche' non siamo in Italia che ci sentiamo italiani.
E' lui che si prende l'onere di gestire la dismissione delle nostre Moto tra uffici doganali e broker, un' operazione lunga e complessa che purtroppo ci rende impossibile regalare le Moto ad Alexander.
Organizza la cena per i miei 40anni (con tanto di torta e candeline dello chef Marcello) al suo ristorante di rappresentanza e chiudiamo la serata nella pizzeria diventata night.
Siamo in frontiera e sembra che tutto prenda la via dei bisogni necessari senza perdersi in tanti fronzoli..qui', dove manca tutto ma non manca niente, viene fuori quello che sei.
L'economia della citta' e' retta dal mare, dalla pesca che da la maggior parte dei posti di lavoro .
C'e' l'enorme porto ancora in parte fagocitato dalla marina militare russa, un lungomare, un belvedere la Ulitsa Svetlanskaya piena di negozi e la grande piazza che celebra la vittoria dei bolscevichi nel 1922 (qui' resistettero fino al 1922..) tra la via il porto e la ferrovia . Non credo che un teatro una bibblioteca e qualche museo siano sufficienti per definirla un centro culturale.
Pero' a Vladivostok c'e' Mauro..
La pizzeria di Mauro, romano e romanista, non poteva che essere dietro lo stadio e vicina al mare mentre il ristorante nuovo e' collocato piu' all'interno lasciando la gelateria e il Cafe' nelle vie piu' frequentate.
E' un attimo conoscersi e per lui e' un attimo adottarci.
Una vita da avventuriero ed una eta' indefinibile nel '75 mollo' Roma per Mosca e da 6 anni segue i suoi businnes a Vladivostok. Cosa successe a Mosca nel 2002 resta impalpabile tra le righe..
Con Marcello e Fabio, italiani di adozione, forma l'allegra Little Italy di Vladivostok. Solo a tratti esce un velo di malinconia.
Quando entriamo nella elegante pizzeria ci sediamo per caso vicini di tavolo e per un quarto d'ora ci misura tenendo le distanze.. poi capisce chi ha di fronte.
Diventiamo suoi ospiti.
Parliamo del viaggio poi la serata prosegue e finisce cantando a squarciagola Vasco nel live di Milano nel 2003 e Steven in cucina a fa' duspaghi aglieoglio. Qui' siamo piu' italiani che in Italia o forse e' proprio perche' non siamo in Italia che ci sentiamo italiani.
E' lui che si prende l'onere di gestire la dismissione delle nostre Moto tra uffici doganali e broker, un' operazione lunga e complessa che purtroppo ci rende impossibile regalare le Moto ad Alexander.
Organizza la cena per i miei 40anni (con tanto di torta e candeline dello chef Marcello) al suo ristorante di rappresentanza e chiudiamo la serata nella pizzeria diventata night.
Siamo in frontiera e sembra che tutto prenda la via dei bisogni necessari senza perdersi in tanti fronzoli..qui', dove manca tutto ma non manca niente, viene fuori quello che sei.
martedì 3 giugno 2008
3 Giugno trentacinquesimo giorno
Ci svegliamo presto senza indugiare stamattina, il primo pensiero e' che possiamo arrivare ed il secondo e' che ci sono dei problemi da gestire. La ghestiniza trovata in fondo alla giornata di ieri e' una delle piu' caratteristiche ha stanze grandi bagni all'esterno e docce a parte con catini gia' riempiti per far fronte alla mancanza d'acqua improvvisa . Anche il piccolo ristorante e' bello ha pareti rosso scuro e pavimenti in legno con un bancone nel lato lungo senza porta del rettangolo.
Mettiamo in Moto e andiamo.
Ci sono due segnalazioni chilometriche da Habarowsk a Vladivostok e differiscono di circa 35 km, si passa il primo a 191 e il secondo a 225.. 35 km, dopo 12500, stanno diventando importanti.
Facciamo il pieno, ripartiamo e la mia Moto si spegne. E' stanca, tutti quei rumori quei chilometri il fango l'acqua la polvere..cosa voglio ancora ? Mi ha portato a 131 Km da Vladivostok ed e' arrivato il momento di salutarla, eroica a 72000 Km ha detto che poteva bastare.
Togliamo un po' di roba , fa caldo e facciamo le prove che vanno fatte ma niente. Proviamo a spinta senza troppa convinzione giusto per non lasciare niente al caso.
Riparte.
Come nel "paradiso puo' attendere" dove un giovane Warren Beatty viene prelevato dal suo angelo custode senza aspettare il momento ultimo..la Moto riparte.
Adesso e' una volata a contare i Km e i primi pugni al cielo insieme ai vari "porca troia" " e allora!" le manate sulle carene delle Moto, la Moto che ritorna la Moto di Mauro adesso che e' arrivata, la Moto che devo battezzare con l'acqua del mare del Giappone la' dove ha visto la luce negli stabilimenti della Honda.
Arriva il budello di terra dove in fondo e' stata fondata la citta'.. sull'utima salita, sulla destra, il mare del Giappone.. Steven riprende gli ultimi chilometri e sulla segnalazione piu' breve appare il cartello : Vladivostok. E' finita.
Siamo arrivati con il vento nelle vele soffiato da casa e dalla moltitudine di persone che abbiamo incontrato in tutti questi Km, in Russia dove la gente ci ha salutato, sorriso, fotografato, stretto le mani, aiutato, ci ha fatto dormire nelle loro case , mangiare sulle loro tavole. Quando abbiamo avuto bisogno questa gente si e' spesa per noi in maniera commovente. Ci hanno voluto bene tutti. Siamo stati noi stessi sempre, senza maschere, siamo stati sulla strada con lo sguardo aperto a cio' che ci succedeva senza chiusure senza remore.
L'organizzazione di questo viaggio sebbene iniziata forse troppo presto si e' rivelata perfetta, avevamo tutto per sopperire a tutto e terminiamo nei tempi tra la prima e la seconda bozza a dimostrazione che avevamo chiaro che cosa stavamo facendo e avendo tutto per farcela. La scelta delle Moto si e' rivelata vincente scegliendo mezzi semplici ma affidabili ed eclettici, di non difficile manutenzione e resistenti. La gestione delle Moto come preparazione meccanica di prospettiva premia i ragazzi di Motoway che hanno dimostrato le loro competenze.
La raccolta delle informazioni della documentazione e della parte cartografica tutta e' stata gestita da Franco in maniera precisa, professionale.
Non si improvvisa un viaggio cosi.
Gli unici errori li abbiamo commessi noi riuscendo pero' sempre a venirne fuori in modo da poter arrivare.
Due Vigili del Fuoco a bordo di due vecchie Moto su quella che diventera' la nuova route 66 euroasiatica, senza sponsor, con le sole ferie del proprio lavoro raggiungono la costa russa sul mare del Giappone dopo 35 giorni e 12.838 km.
Chiudiamo a Vladivostok.
Siberia Trip.
Mettiamo in Moto e andiamo.
Ci sono due segnalazioni chilometriche da Habarowsk a Vladivostok e differiscono di circa 35 km, si passa il primo a 191 e il secondo a 225.. 35 km, dopo 12500, stanno diventando importanti.
Facciamo il pieno, ripartiamo e la mia Moto si spegne. E' stanca, tutti quei rumori quei chilometri il fango l'acqua la polvere..cosa voglio ancora ? Mi ha portato a 131 Km da Vladivostok ed e' arrivato il momento di salutarla, eroica a 72000 Km ha detto che poteva bastare.
Togliamo un po' di roba , fa caldo e facciamo le prove che vanno fatte ma niente. Proviamo a spinta senza troppa convinzione giusto per non lasciare niente al caso.
Riparte.
Come nel "paradiso puo' attendere" dove un giovane Warren Beatty viene prelevato dal suo angelo custode senza aspettare il momento ultimo..la Moto riparte.
Adesso e' una volata a contare i Km e i primi pugni al cielo insieme ai vari "porca troia" " e allora!" le manate sulle carene delle Moto, la Moto che ritorna la Moto di Mauro adesso che e' arrivata, la Moto che devo battezzare con l'acqua del mare del Giappone la' dove ha visto la luce negli stabilimenti della Honda.
Arriva il budello di terra dove in fondo e' stata fondata la citta'.. sull'utima salita, sulla destra, il mare del Giappone.. Steven riprende gli ultimi chilometri e sulla segnalazione piu' breve appare il cartello : Vladivostok. E' finita.
Siamo arrivati con il vento nelle vele soffiato da casa e dalla moltitudine di persone che abbiamo incontrato in tutti questi Km, in Russia dove la gente ci ha salutato, sorriso, fotografato, stretto le mani, aiutato, ci ha fatto dormire nelle loro case , mangiare sulle loro tavole. Quando abbiamo avuto bisogno questa gente si e' spesa per noi in maniera commovente. Ci hanno voluto bene tutti. Siamo stati noi stessi sempre, senza maschere, siamo stati sulla strada con lo sguardo aperto a cio' che ci succedeva senza chiusure senza remore.
L'organizzazione di questo viaggio sebbene iniziata forse troppo presto si e' rivelata perfetta, avevamo tutto per sopperire a tutto e terminiamo nei tempi tra la prima e la seconda bozza a dimostrazione che avevamo chiaro che cosa stavamo facendo e avendo tutto per farcela. La scelta delle Moto si e' rivelata vincente scegliendo mezzi semplici ma affidabili ed eclettici, di non difficile manutenzione e resistenti. La gestione delle Moto come preparazione meccanica di prospettiva premia i ragazzi di Motoway che hanno dimostrato le loro competenze.
La raccolta delle informazioni della documentazione e della parte cartografica tutta e' stata gestita da Franco in maniera precisa, professionale.
Non si improvvisa un viaggio cosi.
Gli unici errori li abbiamo commessi noi riuscendo pero' sempre a venirne fuori in modo da poter arrivare.
Due Vigili del Fuoco a bordo di due vecchie Moto su quella che diventera' la nuova route 66 euroasiatica, senza sponsor, con le sole ferie del proprio lavoro raggiungono la costa russa sul mare del Giappone dopo 35 giorni e 12.838 km.
Chiudiamo a Vladivostok.
Siberia Trip.
2 Giugno trentaquattresimo giorno
I 650 Km di ieri sono pochi per puntare Vladivostok oggi, ne mancano 860 e sono troppi..troppi per noi troppi per le Moto. La mia Moto ha iniziato a consumare mezzo chilo d'olio ogni 500 Km e il cavo dell'acceleratore muove un regolatore della valvola a farfalla ormai indurito dal tempo e dagli eventi. Le Moto ad ogni accensione battono come una cassetta degli attrezzi rovesciata per terra, le frecce ormai mi hanno abbandonato e la nostra velocita' di regolarita' e' passata a 70 Km/h. Oggi resta comunque un bel trasferimento ancora in mezzo alla natura e constatiamo che anche l'ultimo tratto per Vladivostok non e' interamente asfaltato visto la presenza di alcuni tratti di sterrato anche se non di lunga distanza. Passato il ponte ed i continui avvicendarsi dei binari della transiberiana ci fidiamo di indicazioni sbagliate e perdiamo la M60 allungando di 80 km.
Siamo stanchi, partiti tardi, fa freddo appena va giu il sole e ci rimbalzano un paio di ghestinize facendo lievitare il nervoso. Nella sosta ad una di queste mi accorgo che la catena ha una maglia rotta, e' la piattina che da sull'esterno, di una catena che ormai e' grippata in piu' punti. Ragioniamo sul da farsi e decidiamo di non intervenire, non sappiamo da quanto tempo sia rotta ma sappiamo che per montare la catena di ricambio chiusa dovremmo smontare mezza Moto e montare un ricambio che gia' due volte si e' spezzato sulla Moto di Steve. Mancano 234 km e gestiremo i problemi con la luce domani nella passerella finale che dobbiamo evitare diventi la grande beffa.
Chiudiamo a 234 Km da Vladivostok dopo 650 Km.
Bene noi, bene le Moto.
Siamo stanchi, partiti tardi, fa freddo appena va giu il sole e ci rimbalzano un paio di ghestinize facendo lievitare il nervoso. Nella sosta ad una di queste mi accorgo che la catena ha una maglia rotta, e' la piattina che da sull'esterno, di una catena che ormai e' grippata in piu' punti. Ragioniamo sul da farsi e decidiamo di non intervenire, non sappiamo da quanto tempo sia rotta ma sappiamo che per montare la catena di ricambio chiusa dovremmo smontare mezza Moto e montare un ricambio che gia' due volte si e' spezzato sulla Moto di Steve. Mancano 234 km e gestiremo i problemi con la luce domani nella passerella finale che dobbiamo evitare diventi la grande beffa.
Chiudiamo a 234 Km da Vladivostok dopo 650 Km.
Bene noi, bene le Moto.
1 Giugno trentatreesimo giorno
Si alzano i pugni chiusi davanti al Club stamattina per salutarci e ad un tratto non siamo piu' Pompieri non siamo piu' italiani ne' nientaltro se non motociclisti tra motociclisti.
Ci scortano 6 Moto fuori dalla citta' cosi come avevano fatto Lorenzo e Andrea quando partimmo da Milano.
Fanno una trentina di Km con noi in una giornata bellissima e su una strada che taglia la campagna in due con distese di prati verde chiaro e ci fermiamo tutti per l'ultima foto davanti al cartello di Blagovescenk.
Burda chiude le fila dietro di noi come a proteggere la nostra uscita e quando ci passa per raggiungere gli altri, ormai fermi ed in vista, mi accorgo del numero 9 cucito dietro al suo giubbotto.. solo una conferma per chi conosce i numeri.
Ci abbracciamo, calano le visiere su tre giorni insieme passati in una fratellanza che non ricordo aver provato in altre parti del mondo.
Appena ripartiti vediamo per la prima volta un cartello che indica Vladivostok, 1530 Km.
La strada e' un alternarsi di pista e asfalto con predominanza di quest'ultimo ed il paesaggio diventa collinare dopo la pianura dei primi Km.
Chiudiamo ad Habarowsk dopo 650 Km
Bene noi, bene le Moto.
Ci scortano 6 Moto fuori dalla citta' cosi come avevano fatto Lorenzo e Andrea quando partimmo da Milano.
Fanno una trentina di Km con noi in una giornata bellissima e su una strada che taglia la campagna in due con distese di prati verde chiaro e ci fermiamo tutti per l'ultima foto davanti al cartello di Blagovescenk.
Burda chiude le fila dietro di noi come a proteggere la nostra uscita e quando ci passa per raggiungere gli altri, ormai fermi ed in vista, mi accorgo del numero 9 cucito dietro al suo giubbotto.. solo una conferma per chi conosce i numeri.
Ci abbracciamo, calano le visiere su tre giorni insieme passati in una fratellanza che non ricordo aver provato in altre parti del mondo.
Appena ripartiti vediamo per la prima volta un cartello che indica Vladivostok, 1530 Km.
La strada e' un alternarsi di pista e asfalto con predominanza di quest'ultimo ed il paesaggio diventa collinare dopo la pianura dei primi Km.
Chiudiamo ad Habarowsk dopo 650 Km
Bene noi, bene le Moto.
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