venerdì 6 giugno 2008

Vladivostok

Vladivostok e' la frontiera, il far east. Chiusa fino al 1992 ancora oggi non e' ripartita nonostante la sua posizione geografica sia crocevia di commercio e di scambi perfetto tra Russia Corea Cina e Giappone. E' un problema politico amministrativo dell'intera regione e credo che a pensar male si centri l'argomento.
L'economia della citta' e' retta dal mare, dalla pesca che da la maggior parte dei posti di lavoro .
C'e' l'enorme porto ancora in parte fagocitato dalla marina militare russa, un lungomare, un belvedere la Ulitsa Svetlanskaya piena di negozi e la grande piazza che celebra la vittoria dei bolscevichi nel 1922 (qui' resistettero fino al 1922..) tra la via il porto e la ferrovia . Non credo che un teatro una bibblioteca e qualche museo siano sufficienti per definirla un centro culturale.
Pero' a Vladivostok c'e' Mauro..
La pizzeria di Mauro, romano e romanista, non poteva che essere dietro lo stadio e vicina al mare mentre il ristorante nuovo e' collocato piu' all'interno lasciando la gelateria e il Cafe' nelle vie piu' frequentate.
E' un attimo conoscersi e per lui e' un attimo adottarci.
Una vita da avventuriero ed una eta' indefinibile nel '75 mollo' Roma per Mosca e da 6 anni segue i suoi businnes a Vladivostok. Cosa successe a Mosca nel 2002 resta impalpabile tra le righe..
Con Marcello e Fabio, italiani di adozione, forma l'allegra Little Italy di Vladivostok. Solo a tratti esce un velo di malinconia.
Quando entriamo nella elegante pizzeria ci sediamo per caso vicini di tavolo e per un quarto d'ora ci misura tenendo le distanze.. poi capisce chi ha di fronte.
Diventiamo suoi ospiti.
Parliamo del viaggio poi la serata prosegue e finisce cantando a squarciagola Vasco nel live di Milano nel 2003 e Steven in cucina a fa' duspaghi aglieoglio. Qui' siamo piu' italiani che in Italia o forse e' proprio perche' non siamo in Italia che ci sentiamo italiani.
E' lui che si prende l'onere di gestire la dismissione delle nostre Moto tra uffici doganali e broker, un' operazione lunga e complessa che purtroppo ci rende impossibile regalare le Moto ad Alexander.
Organizza la cena per i miei 40anni (con tanto di torta e candeline dello chef Marcello) al suo ristorante di rappresentanza e chiudiamo la serata nella pizzeria diventata night.
Siamo in frontiera e sembra che tutto prenda la via dei bisogni necessari senza perdersi in tanti fronzoli..qui', dove manca tutto ma non manca niente, viene fuori quello che sei.

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