mercoledì 21 maggio 2008

21 Maggio ventiduesimo giorno

Andiamo via dall'albergo in grande anticipo rispetto al solito e infatti alle 8.30 siamo sulle Moto direzione Ulan Ude. L'uscita da Irkutsz e' problematica per via dell'ora di punta delle persone che vanno a lavorare e per via del fatto che per prendere la nostra M53 dobbiamo attraversare la citta'. Lo smog e' pesante e sono soprattutto i pulmini della Daewoo (i trasporti pubblici vengono effettuati da piccoli furgoni) che buttano fuori particolato a grappoli (come direbbe Mario). Ci fermiamo a fare colazione comprando cose in un supermercato, la spesa al sacco anche per cene e pranzi e' abbastanza gettonata, e inizia a piovere. E' piuttosto facile confondersi nei supermercati tra cose dolci e salate, formaggi che sono creme e latti (vari tipi di latte alla fragola o all'arancio) che sono yogurt, e fanno la pizza margherita con i peperoni. Comunque fa freddo e penso di tornare in albergo a letto a dormire, ma non lo dico. Sale il nervoso ormai a stare in mezzo al traffico ed e' il momento dove piu' bisogna stare calmi visto che per l'alta concentrazione di macchine e' anche il momento dove piu' potrebbe succedere qualcosa.
Insomma fa freddo, piove battente e la strada capiamo subito che non sara' una strada facile visto che costeggia il lago e che sale con continue curve. La strada peggiora e nei tratti dove e' piu' infangata l'acqua marrone copre le buche fracendocele intuire solo all'ultimo quando il peggiore dei mali e' entrarci senza inventarsi niente visto che l'avantreno sembra leggero come una bicicletta dato il peso che dobbiamo portare dietro. Ma prendiamo un paio di belle botte.
A tratti stanno facendo lavori di costruzione o manutenzione e questo tratto e' certamente il piu' pericoloso percorso dall'inizio del viaggio : pendenze, forti discese e curve che chiudono molto, asfalto che cambia in continuazione e non assorbe niente, buche , sorpassi difficili nessuna segnaletica.
Costeggiamo il lago e purtroppo non e' la giornata giusta per goderne lo spettacolo, il cielo e' bianco e molto basso, in alcuni passaggi piu' in alto la foschia scende fino ad avvolgerci insieme alla strada.Le montagne appena sopra di noi sono ancora innevate.
Le strade, le vie di comunicazione piu' semplici per permettere alle persone di spostarsi dunque di comunicare e diffondere idee tra zone diverse piu' o meno lontane sono sempre state controllate in vari modi e maniere da tutti i regimi. Le strade si possono semplicemente non costruire come ad esempio per doversi meno preoccupare delle forti influenze orientali nella parte piu' lontana dell'impero (ecco la pista dopo Cita'), oppure controllarle capillarmente con i posti di blocco o lasciare che sia sempre piu' difficile percorrerle non facendone manutenzione per anni. Ma ci si adatta a tutto no? e allora ecco le signore con le caffettiere sui passi piu' alti verso Tulun e i gommisti che ci aspettano vogliosi a Cita'.
Staccati dal lago la strada diventa pianeggiante e la pioggia cessa, possiamo spingere un po' di piu' e arriviamo intorno alle 18.30 ad Ulan Ude. Incontriamo un gruppo stanziale di motociclisti nella piazza principale (e' caratterizzata da una enorme testa di Lenin) con i quali fraternizziamo e che ci portano davanti all'albergo che cerchiamo. E' un albergo sovietico enorme tipo quello di Kursk e all'interno c'e' il collegamento internet la lavanderia e la banca . Tre cose che utilizziamo. Mettiamo le Moto nel locale caldaia e nei cunicoli che passiamo per riemergere (sono gli stessi visti a Mirafiori sotto le linee) mi immagino storie di spionaggio polonio bombe atomiche disinnescate all'ultimo, sottomarini. Va be'.
Un trasferimento tranquillo che invece si e' rivelato diventare una giornata faticosa.
Chiudiamo ad Ulan Ude dopo 480 Km.
Bene noi, bene le Moto.

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