lunedì 19 maggio 2008

16 Maggio diciassettesimo giorno

Da oggi e' piu' vicina Vladivostok di Milano.
La strada si fa a tratti rattoppata e a buche.
Ci lasciamo alle spalle il caos e l'inquinamento palpabile di Novosibirsk non prima di aver sbagliato strada viste le segnalazioni inesistenti. Quella di avere una circonvallazione che eviti di entrare in citta' anziche' doverla attraversare e' decisamente un segno di modernita' di qualunque paese. Solamente il pensiero che la strada debba finire in un posto anziche' proseguire senza incontrarlo mi sembra indice di una chiusura mentale netta.
Le vetture private hanno ormai quasi tutte (a parte le vecchie Lada che comunque non sono poche) il volante a destra nonostante la guida rimanga a destra all'occidentale. Sono le vetture giapponesi vendute a prezzi ribassati sul mercato di Vladivostok e rivendute poi nell'immenso mercato di Krasnojarsk.
Ad una di queste dopo un sorpasso impeditomi grido il peggio che ho imparato al corso di russo.."eta stoll !! eta muscina !!" (questo e' un tavolo, questa e' una signora).
Siamo in un paesaggio completamente diverso ora, finita la grande pianura siberiana siamo all'inizio dell'altopiano della Siberia centrale, e si sale.
Adesso gli alberi sono i pini punteggiati qua' e la' dalle immancabili betulle e le tonalita' di verde passano dallo scuro dei primi, al morbido chiaro delle foglie di betulla al verde intenso di un sottobosco ancora gonfio d'acqua.
Il passaggio serale dal chiaro allo scuro (anche oggi e' una bella e calda giornata) e' visibile con una riga quasi netta nel cielo sopra di noi e anche la temperatura cambia improvvisamente al calare del sole. Sono segnali precisi del dna di questa terra che riesce a fare 25 gradi oggi e meno 40 tra qualche mese.
Chiudiamo dopo 680 Km a 170 Km da Krasnojarsk.
Bene noi, bene le Moto.

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