Ripartiamo a fine mattinata e siamo in Siberia precisamente nel bassopiano siberiano occidentale, fino a Novosibirsk dalla cartina paiono 1600km di sparata dritta in pianura.
E' una strada asfaltata, una corsia per senso di marcia, senza grosse imprecisioni e ogni tanto con opere di piccole sistemazioni. Se Lorenzo fosse catapultato qui' ora si confonderebbe con la A7 Buenos Aires / Mendoza infatti la strada sembra essere tracciata nelle pampas argentine con immensi prati ai suoi lati ( qui' pero' intervallati da boschi di betulle) e sporadici gruppi di mucche e cavalli con immancabile gaucho (siberiano). Le betulle sono diverse da quelle che siamo abituati a vedere in Italia, qui' sono molto alte e dai fusti magri, i pascoli si alternano ai campi coltivati. Vedo il biondo dell'erba seccata e il marrone dei campi coltivati, il bianco dei fusti di betulla ed il verde delle loro foglie.
Spesso l'erba seccata e' in fiamme e questo ci fa attraversare questi km tra un leggero fumo con il suo conosciuto odore di incendio.
Da sopra il Caucaso ora siamo passati sopra il Kazastan e la deviazione a nord per Ekaterinburg si e' resa necassaria per non entrare in territorio kazako visto il nostro permesso russo di una sola entrata.
Siamo a 90 km/h e sorpassiamo a 100 gli autotreni. Nessuna macchina privata.
Siamo partiti con il sole ma abbiamo passato la parte centrale della giornata sotto l'acqua sebbene la temperatura sia rimasta intorno ai 20 gradi.
Dopo 540 Km ci fermiamo in un Motel sulla strada dove ci imbattiamo in Costia (con la i questa volta) un ragazzone simpatico che sta portando un Camion fuoristrada Kamaz (per trasporto di lavoratori che si occupano di lavori stradali) a Novosibirsk. Mancano 400Km ad Omsk.
Bene noi, bene le Moto.
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