C'e' commozione nell'aria quando partiamo .
Prendiamo la A116 deviamo a sinistra e siamo sull'Amur. Facciamo 139 Km di asfalto poi inizia la pista. E' una pista atipica perche' e' una strada a cui manca l'asfalto, ci sono le massicciate che la sopraelevano, i guard rail ma per il resto e' una pista con fondo ondulato e buche.
All'ingresso dell'Amur, dopo la deviazione, c'e' il posto di blocco, non ne incontreremo piu'.
Questo tratto di pista dura140 Km che facciamo a 90-100 Km/h perche' il fondo ha solo onde piccole e ravvicinate che ci consentono queste velocita'.
Riprende l'asfalto per 73 Km poi i successivi 228 Km sono di pista impegnativa (tol ondule' distanziata e profonda, tratti con profonde buche sparse e ravvicinate) con tratti di fuoripista nella foresta.
Non ci sono mezzi pesanti segno che tutto il commercio che abbiamo visto su gomma fino ad ora si sposta sulla ferrovia mentre e' un continuo incrociare macchine giapponesi mascherate con guida a dx che i russi comprano a Vladivostok e vanno a rivendere al mercato di Krasnojarsk o in giro per la Russia. Alcuni ne portano due una al traino dell'altra con in mezzo un'asse di legno che evita il danneggiamento dei sassi sulla seconda vettura. Altri ne mettono due( una sull'altra) su degli autocarri e le separano con arditi castelletti di legno.
La polvere e' ovunque complice la bella giornata, incrociare una macchina o restare troppo vicini significa non vedere la strada ne' in profondita' ne' sotto.
Troviamo benzina senza mai fare uso della tanica.
Steven cade dopo 450 Km, il bagaglio viene risucchiato dalla ruota che si blocca e dalla frenata ne segue una lunga caduta che vedo negli specchietti.
Rientro verso di lui pensando "alzati e basta il resto si risolve". Si alza ridendo. Facciamo tanica giusto perche' dobbiamo rimettere insieme i bagagli e poi riprendiamo.
Verso sera, a 10 Km da Mogocia, ci fermiamo in una radura dove i lavoratori che stanno costruendo la strada hanno il loro villaggio. Questo piccolo villaggio e' costituito da vagoni su ruota (tipo quelli del circo) messi a quadrato e dai locali bagni, cucina e sauna.
Steven chiede una sigaretta e gli viene regalato il pacchetto, chiediamo se possiamo piantare la tenda vicino a loro e dopo averci chiesto da dove veniamo e che cosa stiamo facendo veniamo invitati in pompa magna a restare con loro.
Sistemate le Moto veniamo ristorati nella mensa del villaggio dove la cuoca e sua figlia ci scaldano pollo con riso, pomodori e maiale. Dopo alcune vodke veniamo invitati a fare la sauna (costruita usando la centina di un container,dividendo locale sauna alimentato all'esterno da legname e locale bagno dove con dei catini ci si lava dopo la sauna). Veniamo messi in un vagone e li finisce la prima lunga giornata sul confine cinese.
Chiudiamo a Mogocia dopo 580 Km.
Bene noi, bene le Moto.
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