I Motel sulla strada sono stati costruiti per i camionisti visto che ci sono solo loro sulla strada, e solo russi. Anche noi siamo camionisti in Moto. A dire il vero lo sono stato davvero qualche anno fa camionista forte di una patente C regalatami dal capo autorimesse di via Messina, mi era servita per avere un lavoro interinale . Facevo la linea con Verona e Vicenza, guidavo e non ero in ufficio e tanto mi bastava. E' durata due mesi poi con i Refrattari mi sono fatto male ad un ginocchio e la ditta non mi ha riconfermato visto che non potevo andare a guidare. Ma sarei guarito. Ma ero un lavoratore interinale. Se siete lavoratori interinali magari dei call center o lo siete stati non andate a vedere "Tutta la vita davanti", potrebbe risvegliare in voi cattivi pensieri.
Ogni tanto la gente ci saluta e ci fa il pollice su, capiscono che stiamo andando in fondo dai pneumatici tassellati legati dietro le Moto.
Il Motel di stanotte si puo' definire il "tutto per il camionista" visto che a pian terreno c'e' un enorme magazzino di ricambi per camion ma la cosa bella del posto e' il proprietario che siede dietro una scrivania in mezzo al magazzino e che rilascia lunghissime ricevute cirilliche anche per due caffe'.
Entramo a Togliatti dopo 70 Km e ne facciamo due costeggiando una centrale elettrica mossa dal Volga in piena. Naturalmente filmiamo veniamo fermati ecc ecc, solite cose russe di poliziotti ai quali non frega niente di fermarci se non il fatto di chiederci penne soldi o altro.
Le penne ci venivano chieste dai bambini in Marocco..ricordi Simona ?
In Russia le finestre degli alberghi hanno tende leggere che fanno entrare la prima luce del mattino..inesorabilmente.
Ci fermano tre volte oggi , la prima light la seconda ci pensa Steve facendo il duro la terza sacrifico il multiuso (regalato a scatolate alla Sq 38 dopo un intervento di questo inverno) per riscattare la sua patente internazionale (unica rimastagli) finita in tasca al carceriere.
Sulla strada per Ufa la gente pesca negli stagni, vende miele (lo confermano le Api zuccherose che si stampano sulla nostra visiera) e succhi/sughi di frutta e verdura e iniziamo a vedere i primi pozzi di petrolio con il caratteristico peso a martello che muove su e giu.
La strada e' un saliscendi dritto per dritto e il fondo continua ad essere rattoppato e a buche anche se non profonde da mettere a repentaglio le Moto.
Non ci sono Fiat sulla strada e neanche sulle bisarche. Ma deve esserci uno stabilimento a Togliatti, me lo ricordo. Quando si e' sulla strada cosi per centinaia di Km ogni giorno si pensa a tutto , ci si fissa su alcuni pensieri indotti e la Fiat per me e' ormai un ricordo indotto da queste bisarche.
Mi fisso sul febbraio del 93 la Fiat in crisi dieci anni dopo i fantastiliardi guadagnati con la uno ed un fatto importante ricordato da pochi, Ghidella licenziato.
Passa tutto in mano a Romiti e dieci anni dopo il risultato, la Fiat espelle i lavoratori dalle fabbriche partendo da Arese, lo stabilimento sfigato ereditato dalla regalia del marchio fatta da Prodi ad Agnelli. Io faccio l'attrezzista lavoro di fianco alla catena nel punto di accoppiamento scocca/motore e modifico gli attrezzi agli operatori quando passano versioni della 164 per mercati esteri con i sottoscocca modificati.
I telegrammi arrivarono un venerdi alle 16, alle 17 pulita la scrivania per gli impiegati e svuotato l'armadietto per gli operai, era finita. CIG a zero ore o mobilita' e per i piu' fortunati CIG di accompagnamento alla pensione. Mi ricordo gli operai che piangevano con in mano quel pezzo di carta e con la certezza infranta che l'ultimo giorno li avrebbero chiamati di fronte ad una scrivania e uno con la cravatta li avrebbe ringraziati di essere stati li fino a 55 anni. Penso a Romiti responsabile di tutto quello e andatosene con una buonuscita di miliardi per approdare a mediobanca.
Oggi finalmente viaggiamo con il sole e la temperatura e' ottima.
Risolviamo il problema della catena di Steve accorgendoci che una maglia della stessa e' rotta e utilizziamo il ricambio.
Decidiamo di cambiare e pernottiamo sulla strada in un Motel di camionisti (dove ci accolgono due ore di fuso in piu' di Togliatti) dove ceniamo.
Chiudiamo a 50 Km prima di Ufa dopo 540 Km dalla partenza.
Bene noi , bene le Moto.
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4 commenti:
Parliamo di Ufa, la capitale della Repubblica Autonoma di Bashkiria (Bashkortostan)
Ufa, una città sorprendente sotto diversi aspetti, un luogo impareggiabile per l’accoglienza offerta dalla popolazione locale, una specie di Sardegna in terra ex sovietica: Dire Ufa è sinonimo di ospitalità, questo a tal punto che in diverse località il detto “andare a Ufa” sta ad indicare, andare a scrocco approfittando di quanto viene offerto, e noi ad Ufa ci siamo voluti andare innanzitutto per saggiare sul campo ciò che la città offre (senza approfittare della ospitalità locale), e scoprire quello che di interessante si cela nella capitale della Repubblica Autonoma di Bashkiria (Bashkortostan), avete capito bene, Ufa è la capitale di uno stato, una repubblica tra le meno note al mondo al tal punto che sono in molti a dubitarne l’esistenza, uno stato con una propria costituzione, un proprio presidente, una propria lingua, un a propria etnia, proprie tradizioni e tutto il resto… l’annessione di questa repubblica alla Federazione Russa, fa si che cartelli e indicazioni stradali sono scritti nelle due lingue, bashkiro e russo.
Tornando al fattore ospitalità di cui si è accennato all’inizio, c’è da dire che la popolazione locale si offre disinteressatamente e volentieri a “farti da guida”, probabilmente qui di stranieri ne vedono pochi, a Ufa gli ufo siamo noi, qui sotto tanti punti di vista sembra veramente di essere sbarcati da una astronave proveniente da un altro pianeta, visto che la sorpresa per la popolazione locale di vedere degli italiani è tanta; Tuttavia qui di italiani di tanto in tanto ne arrivano anche se rimangono confinati in lussuosi alberghi e sono invisibili alla popolazione locale, si tratta soprattutto di uomini che viaggiano per affari, visto che la città è un importante polo fieristico per il mercato eurasiatico, nonché la capitale di un polo industriale minerario tra i più attivi al mondo.
Mi ricordo Gio, mi ricordo.... come ti invidio ora! Come vorrei avere ancora il coraggio di fare questi indimenticabili viaggi, scoprire realtà diverse, conoscere persone e luoghi lontani... per ora viaggio con te, sono come un geco attaccato allo specchietto della tua moto e controllo l'itinerario su via Michelin...
Bel popolo i Russi, vero? Ne sono sempre stata convinta...
Buon proseguimento.
Baci Simona
...la polizia è corrotta ovunque anche nei pressi di Mendoza Argentina febbraio 2007 per salvarmi la patente sacrificasti 30 dollari...ricordi Gio?
Sempre alto il morale
Vi abbraccio.Lorenzo
Non so se invidio più il profondo coinvolgimento che state vivendo con uomini e paesi che incontrate cammin facendo, o più la capacità di pensare a tanti brutti momenti di chiara e riconoscibile fabbricazione italiana.
Grandi ragazzi !
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